Il mio bambino ha assunto disidratante silicagel: che fare?

Tox Info Suisse registra ogni anno ca. 150 richieste d’informazioni legate all’assunzione accidentale di questo disidratante. Ad esserne colpiti sono solitamente i bambini e, in rari casi, le persone anziane che lo assumono credendolo un edulcorante.
Il silicagel, anche denominato gel di silice, viene usato per mantenere un ambiente secco per farmaci (compresse effervescenti), apparecchi elettronici delicati e articoli di pelletteria. La sostanza, sotto forma di bustine di carta o cuscinetti, viene acclusa agli imballaggi o incorporata nel coperchio dei tubi di compresse effervescenti. 

Il contenuto di una busta è costituito dal 98 percento di diossido di silicio (SiO2). Questo composto chimico è adatto ad essere utilizzato come disidratante, perché possiede una struttura molto porosa e una grande superficie interna. Il prodotto è disponibile in varie granulometrie: da polvere fine a granuli. 

Il gel di silice non è tossico, non si scoglie nel tratto gastrointestinale e viene eliminato per via naturale con le feci. Per questa ragione, può anche essere utilizzato per mantenere asciutti prodotti alimentari quali foglie di alghe o compresse effervescenti.
L’etichettatura "Do not eat, Throw away" (non mangiare, buttare via) serve ad evitare ogni confusione con sale o zucchero. 

Dopo l’assunzione, non si aspettano disturbi, tranne se il gel di silice raggiunga le vie respiratorie (aspirazione), ciò che provoca una forte tosse. 

Raramente i sacchetti possono contenere anche altre sostanze, per esempio antimicotici (fungicidi) o ossido di calcio. L’ossido di calcio miscelato con acqua genera una forte reazione esotermica e si trasforma in idrossido di calcio corrosivo. 

I disidratanti non vanno confusi con gli assorbitori di ossigeno, di apparenza simile, che si trovano nei prodotti alimentari imballati. 

Misure da prendere dopo l’assunzione di disidratanti:
  • Assumere liquidi privi di grassi
  • Il controllo medico è necessario solo nel caso in cui, dopo l’assunzione, il bambino tossisca oppure in caso di segni di forte irritazione quali il rifiuto di bere.
Katharina Hofer, Christine Rauber-Lüthy
Novembre 2016