Tox Info Suisse ha registrato nelle ultime settimane un numero crescente di domande legate al contatto con euforbiacee. Le persone colpite spesso avvertono arrossamento e forte bruciore della pelle, in alcuni casi con formazione di vescicole, il giorno dopo aver potato piante o strappato erbacce in giardino. Nella maggior parte dei casi, queste persone si erano toccate il viso o persino gli occhi durante o poco dopo il giardinaggio. In altri casi, bambini avevano giocato con il succo della pianta spalmandoselo per gioco sul viso e sviluppando poi forti sintomi irritativi.
Il succo delle euforbiacee contiene diterpeni che sono responsabili della forte irritazione cutanea e oculare. (1). I sintomi subentrano tipicamente entro poche ore e raggiungono il picco massimo di intensità dopo 1 a 2 giorni, dopodiché diminuiscono entro 3 a 4 giorni.
In caso di ingestione della pianta, si manifestano infiammazioni dolorose in bocca e gola come pure, a dipendenza dalla quantità ingerita, forti sintomi gastrointestinali accompagnati da vomito e diarrea.
Procedere
- In caso di contatto con la pelle: lavare subito abbondantemente la pelle con sapone. Nel caso di forte arrossamento e formazione di vescicole consultare un medico.
- In caso di contatto con gli occhi: sciacquare immediatamente e abbondantemente gli occhi con acqua corrente tiepida per 10-15 minuti. Dopodiché si raccomanda di consultare un medico (oftalmologo), soprattutto se i sintomi irritativi persistono.
- In caso di ingestione: togliere eventuali residui di pianta dalla bocca, bere 1 bicchiere d’acqua (oppure tè, sciroppo). È necessario consultare un medico in caso di apparizione di sintomi gastrointestinali che siano più che leggeri.
Prevenzione
- Indossare guanti da giardinaggio durante la manipolazione di euforbiacee. Evitare il contatto con la pelle del viso e gli occhi.
- Tenere in considerazione le caratteristiche tossicologiche delle euforbiacee durante l’allestimento del giardino, soprattutto nelle case in cui vivono bambini. Tox Info Suisse raccomanda di rinunciare a questa specie di piante nei giardini famigliari come anche nelle vicinanze dei campi giochi per bambini.
Estate 2017
Referenze:Frohne D. Pfänder HJ. Giftpflanzen. Ein Handbuch für Apotheker, Ärzte, Toxikologen und Biologen. Wissenschaftl. Verlagsgesellschaft mbH, Stuttgart; 5. Aufl., 2004